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Linguistics

Cosa è la Materia Oscura Lessicale?

May 18, 2018

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Cosa è la Materia Oscura Lessicale?

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Cosa è la Materia Oscura Lessicale?

Utilizzando un nuovo strumento online ideato da Google, gli scienziati dell’Università di Harvard hanno dichiarato di aver sviluppato un metodo per identificare le tendenze culturali degli ultimi 200 anni analizzando un database di 5 milioni di testi digitalizzati, circa il 4% dei libri mai stampati.

Un articolo di recente pubblicazione (che si può leggere gratuitamente registrandosi) riporta una dichiarazione degli scienziati dell’Università di Harvard che dice:

“Stimiamo che il 52 % del lessico della lingua Inglese – e quindi la maggior parte dei vocaboli usati nei libri in Inglese – consiste di “materia oscura” lessicale che non trova alcun riferimento nelle fonti ufficiali.”

Questo significa che gli studiosi hanno rilevato l’esistenza di molte più parole di quelle che appaiono in qualsiasi dizionario.

La differenza tra i vocaboli presenti nei dizionari e il lessico rilevato nei testi analizzati, è il risultato del compromesso/equilibrio tra parole ad elevata frequenza e parole a bassa frequenza. Molti termini hanno, infatti, un significato oscuro e sono utilizzati raramente e i lessicografi hanno dovuto giustamente stabilire dei parametri, ragionevolmente elevati, per definire quali di questi dovessero essere riportati nei dizionari. Un dizionario deve essere sufficientemente esauriente per poter essere considerato una fonte di riferimento utile, ma deve, allo stesso tempo, essere abbastanza conciso per poter essere consultato. Per questo motivo molte delle parole poco utilizzate vengono omesse dalla lessicografia e non se ne trova neanche la definizione in alcun dizionario.

Gli scrittori contribuiscono continuamente a aumentare la materia oscura lessicale dell’universo linguistico, sia scrivendo di argomenti talmente nuovi che i termini adottati per discuterli sono ancora relativamente sconosciuti, sia servendosi di modi di dire o di linguaggi gergali specifici. Quasi la metà di queste nuove parole non sono presenti in alcun dizionario e sono definite come “materia oscura” lessicale e tali rimarranno, a meno che, in futuro, non entrino nell’uso comune. Gli autori della ricerca ritengono, per esempio, che i dizionari non siano in grado di stare al passo con i progressi della lingua, e, spesso, non riescano ad aggiungere una nuova parola o ne ritardano così tanto l’inserimento, che il ritardo è tale da far sì che l’uso di quella parola sia già in declino. Chiunque è in grado di creare un neologismo o di conferire un significato evocativo ad un vocabolo, ma affinché questo sia incluso nel “Dizionario” non è sufficiente che sia utilizzato da un paio di dozzine di accademici o da fanatici della tecnologia.

L’analisi di questo materiale permetterà ai ricercatori di analizzare in modo quantitativo le tendenze culturali, che, ne sono convinti, possono fornire nuove conoscenze in ambiti diversi quali la lessicografia, l’evoluzione della grammatica, la memoria collettiva, l’utilizzo della tecnologia, la ricerca della fama, la censura e l’epidemiologia storica.

“I nostri risultati dimostrano che gli strumenti “culturomici” possano aiutare i lessicografi almeno in due modi: (i) a trovare le parole a bassa frequenza che non hanno preso in considerazione; e (ii) a fornire stime accurate sulla frequenza delle attuali tendenze per ridurre il ritardo tra i cambiamenti nel lessico e quelli nei dizionari.”

Di seguito una serie di domande a cui possiamo avere una risposta utilizzando questi strumenti, che analizzano le parole attraverso il tempo (misurandone la frequenza di apparizione nei libri).

Quali parole sono state censurate nella storia?

Quando l’utilizzo di alcune parole è diventato diffuso?

Le parole diminuiscono o aumentano nella cultura popolare?

Quante parole della lingua Inglese non sono presenti nei dizionari?

Come influenzano la memoria collettiva alcune parole?

Che effetto/costrizione ha sul processo del pensiero collettivo?

Resta aggiornato sui cambiamenti nel dizionario: verifica sul Merriam-Webster.com dictionary. quali sono le nuove parole appena aggiunte e le nuove definizioni per parole già esistenti.

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